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Primo e due maggio 1945. L'attenzione viene concentrata su questi soli due giorni con il proposito di ridare memoria alla controversa vicenda dell'eccidio di Ovaro. Viene così ricostruito lo scenario e la puntuale scansione dei tempi e degli eventi. La Liberazione è imminente. I poteri civili non sono stati rinnovati. Le diverse forze partigiane operano in assenza di un comando unico. La controparte, costituita dall'intero corpo cosacco di occupazione, si prepara all'esodo e usa una via di ritirata del tutto imprevedibile che coinvolge anche Ovaro.